- Maggio 6, 2025
- Visibileweb
Un recente studio rivela un aspetto molto interessante dell’esperienza di utilizzo di Google rispetto ai suoi “nuovi” concorrenti: in particolare, l’analisi mostra che Google tende a trattenere gli utenti sul proprio sito molto più a lungo di quanto facciano gli altri operatori, con i visitatori che sono portati a fare in media 10 clic prima di abbandonare Google per un altro sito web.
ChatGPT fa il contrario
Condotto da Momentic, lo studio ha analizzato per 13 mesi i comportamenti degli utenti su alcuni siti, mostrando che la metrica delle pagine per visita di Google è salita a quota 10 due mesi fa, con un grande balzo rispetto a quanto non avvenisse in precedenza (era poco più di 8 appena tre anni fa).
Ma che cosa significa tutto ciò?
La risposta rapida è che gli utenti fanno più clic sui risultati di ricerca di Google rispetto a quanto non facciano su altri siti web. Ed è lo stesso report a spiegare come l’aumento delle pagine per visita per Google sia un indicatore che gli utenti spendono più clic all’interno dei risultati di ricerca (SERP) di Google. Certo, la ricerca è stata effettuata su google.com, ma i risultati sono di rilievo in ottica globale.
Di contro, ChatGPT sembra agire in senso inverso. Ovvero, si rivela più efficiente nel momento in cui deve inviare le persone su altri siti web.
I numeri, anche in questo caso, parlano chiaro. ChatGPT genera infatti 1,4 visite a siti web esterni per utenti, contro le sole 0,6 visite per utente di Google. La conseguenza è che gli utenti di ChatGPT hanno una probabilità 2,3 volte maggiore di visitare siti web esterni rispetto agli utenti di Google, sebbene il pubblico di Google sia 6,8 volte più ampio.
La fidelizzazione delle SERP
Considerato che i numeri di cui sopra non sono certamente casuali, ci si può dunque domandare per quale motivo Google stia agendo in questo modo. Ebbene, l’incremento dei clic all’interno della piattaforma di Google corrisponde alla sua strategia di espansione delle funzionalità di ricerca, che forniscono risposte immediate senza richiedere agli utenti di visitare altri siti web.
Nonostante alcuni timori avversi, Google starebbe dunque riuscendo a raggiungere due obiettivi. Da una parte sta rimanendo la principale fonte di traffico del web. Dall’altra parte sta mantenendo gli utenti sulle proprietà di Google più a lungo di quanto non abbia fatto nel passato.
Come possiamo usare questi dati
Per i professionisti della SEO e i marketer, questi dati conducono a nuove e interessanti riflessioni. Una di queste è il fatto che con gli utenti che trascorrono più tempo sulle interfacce di Google, catturare l’attenzione nella prima visualizzazione dello schermo diviene ancora più importante rispetto a quanto non fosse in passato.
Dunque, chi si occupa di questi argomenti dovrebbe concentrarsi sulla visualizzazione negli snippet in primo piano e in altri elementi della SERP che possano aiutarli a mantenere la visibilità, considerato che i clic organici tradizionali saranno sempre più difficili da ottenere.
In tutto ciò, non bisogna naturalmente sottovalutare l’importanza delle piattaforme di intelligenza artificiale come ChatGPT, che costituiscono fonti di traffico aggiuntive. Infine, gli utenti ora interagiscono con più funzionalità SERP prima di fare clic su un sito web, richiedendo così l’attribuzione di strategie di contenuto migliori rispetto al passato.
La crescita delle piattaforme di intelligenza artificiale
Riprendiamo ora brevemente una piccola riflessione che abbiamo appena citato: la necessità di non sottovalutare il contributo delle altre piattaforme di intelligenza artificiale.
Di fatto, anche se Google e ChatGPT sono i punti di riferimento in tal senso, altre piattaforme stanno crescendo rapidamente, come dimostra il + 110,7% di Perplexity m/m a marzo, il + 48,1% di Grok e il + 23% di Claude.
Una simile tendenza non potrà che modificare gli attuali modelli di traffico man mano che vengono acquisiti degli utenti, sebbene il report non analizzi in dettaglio la loro efficienza di riferimento. Google rimane comunque la più grande fonte di traffico in generale e, con essa, non si potrà che fare i conti ancora a lungo, resistendo alla tentazione di sottovalutare come cambi il suo approccio e come si stiano evolvendo i comportamenti dei propri utenti all’interno delle SERP del più noto motore di ricerca al mondo.