Bonus Pubblicità 2020: fino al 50% di credito di imposta sugli investimenti del 2020

Bonus Pubblicità

Il Decreto Rilancio ha apportato una interessante novità per il mondo delle promozioni (anche online), incrementando al 50% il credito di imposta sugli investimenti pubblicitari effettuati nel 2020, contro la precedente aliquota del 30%. Non solo: ad aumentare è anche la base di calcolo di tale percentuale, che non sarà più legata al 75% degli investimenti incrementali, bensì all’intero investimento effettuato nel 2020. Ne deriva che, grazie alle novità contenute nel provvedimento, investire in pubblicità è ancora più conveniente. Ma come sfruttare queste opportunità?

Cos’è il Bonus Pubblicità 2020?

Cominciamo dalle basi: quanto abbiamo brevemente definito “Bonus Pubblicità” è un’agevolazione economica che viene riconosciuta a coloro che vogliono promuoversi nei vari canali (online e non), mediante un benefit fiscale piuttosto consistente. Chi infatti effettua investimenti pubblicitari, potrà ottenere un significativo credito di imposta che, a sua volta, potrà usare in compensazione nel modello F24, pagando o azzerando le imposte che vengono versate mediante tale delega di pagamento.

Affinché si possa usufruire di questo beneficio fiscale è fondamentale che la pubblicità sia realizzata su piattaforme “riconosciute”, ovvero su testate giornalistiche che siano registrate in Tribunale e abbiano un direttore responsabile come riferimento. Chiarito ciò, non vi sono limiti sul tipo di piattaforma nella quale promuoversi: il credito di imposta è infatti riconosciuto sia per gli investimenti sui quotidiani cartacei che su quelli digitali, così come per la tv e per la radio.

Quali sono le spese che rientrano nel Bonus Pubblicità 2020

Un’altra buona notizia legata alla presenza del Bonus Pubblicità 2020, come già anticipato in questo approfondimento che consigliamo di consultare, è la sua fruizione piuttosto elastica, considerato che possono beneficiare di tale credito sia le imprese che i lavoratori autonomi: chiunque sia titolare di una partita IVA potrà pertanto approfittare di questa interessante opportunità fiscale, rendendo molto conveniente investire in formule promozionali.

Per quanto invece riguarda le spese, rientrano nel novero di quelle ammesse a beneficio tutti gli investimenti legati all’acquisto di spazi pubblicitari sulle piattaforme sopra individuate, a patto che – precisiamo ancora una volta – si tratti di testate giornalistiche regolarmente registrate in Tribunale. Di contro, non rientrano nel credito di imposta di cui al Bonus Pubblicità 2020 le altre spese pur accessorie all’acquisto degli spazi pubblicitari. A titolo di esempio, non sono agevolabili le spese legate alla realizzazione della grafica pubblicitaria, così come all’acquisto di spazi pubblicitari sui social media, o ancora le attività di realizzazione di volantini cartacei, cartelloni, e – ovviamente – l’acquisto di spazi su siti internet che non siano registrati come testata giornalistica.

Come funziona il credito di imposta

Per poter usufruire del credito di imposta al 50% sulla pubblicità bisogna seguire alcune regole di base che permetteranno all’imprenditore o al libero professionista / lavoratore autonomo di poter “scaricare” una consistente parte di tali oneri sul modello F24.

In particolar modo, è necessario:

  • pianificare un investimento pubblicitario nel corso del 2020;
  • realizzare l’investimento pubblicitario e conservare la documentazione di spesa;
  • trasformare il 50% della spesa sostenuta in credito di imposta.

Ma come fare?

Per quanto attiene il 2020, sono due le fasi principali che il beneficiario del Bonus Pubblicità dovrebbe tenere bene a mente. Le abbiamo schematizzate nei punti di cui sotto.

Come prenotare il Bonus Pubblicità 2020

La prima fase del Bonus Pubblicità 2020 è legata alla sua prenotazione telematica. Considerate le difficoltà in corso, i tempi di prenotazione sono stati prorogati dal 1 al 30 settembre 2020: dunque, è in questo mese che l’imprenditore (o il suo consulente / commercialista) dovranno inoltrare una comunicazione ufficiale in cui si stima la previsione delle spese pubblicitarie compiute nel 2020, mediante l’uso di uso specifico modello. Nel caso in cui l’imprenditore o il suo consulente abbia già avanzato la comunicazione nella precedente scadenza del 31 marzo 2020, rimarrà comunque valida tale istanza.

Come dichiarare le spese pubblicitarie

Alla fase della prenotazione, come sopra riassunta, segue quella della dichiarazione telematica nella quale – a consuntivo – si comunica il totale delle fatture per spese pubblicitarie effettivamente contabilizzate nel 2020. Il termine è attualmente fissato nel 31 gennaio 2021. A questo punto, l’imprenditore o il lavoratore autonomo non dovrà far altro che attendere: entro il mese di marzo 2021 riceverà infatti una comunicazione da parte del Dipartimento per l’Informazione e l’editoria della Presidenza del Consiglio dei Ministri con indicazione dell’ammissione al credito e dell’importo da utilizzarsi come credito di imposta. A quel punto, sarà possibile usufruire di tale bonus in compensazione sul modello F24.